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![]() La punta, lanciata a mano, colpiva la schiena dell'animale. Non c'era verso di liberarsene. Da quel momento una corda lunghissima legava il destino di tutti gli sventurati. |
Caccia alle balene Non giriamoci attorno:
la spinta decisiva che ci ha portato là è stata la caccia
alle balene. Volevamo toccare con mano i luoghi dove nostre
sorelle meno fortunate avevano dato la vita per lubrificare, letteralmente,
l'industria di tutto l'occidente. La caccia alle balene
non ha mai rappresentato una attività economica prevalente, sulle
isole. Qui e là, sulle isole che si affacciano verso l'oceano, resti delle industrie e delle abitudini di quegli anni che sembrano così lontani, ma che sono invece di neanche quindici anni fa. La prima cosa che incontriamo nella nostra visita è la Vija. Punto di avvistamento alto lungo la costa. Non sono molti quelli che si vedono. Pochi sono stati riconvertiti, sull'isola di Pico e di Horta, al Whale Watching. Uomini (a volte gli stessi che segnalavano i cetacei alle baleniere) si danno il turno per indicare alle piccole imbarcazioni cariche di turisti dove sono gli animali da avvicinare.
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All'esterno
si affaccia sulla strada e, attraverso uno scivolo, al mare. Da qui
venivano trascinati gli animali fuori dall'acqua. Nel piazzale interno,
e poi anche lungo lo scivolo e il breve tratto di strada, gli argani
e i ganci, per terra, la fanno da padroni. |
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Nel piazzale gli
animali venivano fatti a pezzi con una impressionante abilità
(al museo di Pico potete vedere un filmato esemplificativo). |
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Un'altro
grande ambiente era destinato alla scarnificazione. |
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Il tritacarne è così grande da non stare neppure nella macchina fotografica. Sarà alto sei metri. Dall'alto veniva caricato con i cubi ottenuti dalla macellazione. Questi passavano attraverso una macina cilindrica (si vede obliqua e semi-aperta) per poi finire in un separatore a centrifuga che, per quanto abbiamo potuto capire, non scaldava la pasta ottenuta ma eseguiva una separazione puramente meccanica. La parte più fluida usciva dal setaccio della centrifuga (nella foto è quella parte simile al cestello di una lavatrice), quella più solida rimaneva e veniva presa dall'apertura centrale (nella foto si vede lo sportello semiaperto della centrifuga con un foro di uscita al centro). |
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![]() Qui le grandi cisterne scaldavano il grasso per separare le parti più leggere. |
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Ci
hanno detto che hanno intenzione di trasformare questo impianto in un
museo sulla caccia alle balene. Se vi viene voglia di scriverci:
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