Particolari caratteristiche chimico-fisiche indotte dalla morfologia e dalla circolazione delle acque, rendono il tratto di mare tra Sardegna, Toscana, Liguria, Principato di Monaco e Francia una delle zone più ricche di vita del Mediterraneo. In questa zona è possibile incontrare con relativa facilità grandi e piccoli cetacei e si pensa che si tratti del principale sito di alimentazione della balenottera in Mediterraneo. Qui oggi esiste la prima area protetta internazionale del Mediterraneo per la tutela dell'ambiente marino.
Ci sono voluti dieci lunghi anni per giungere alla creazione del santuario internazionale dei cetacei del Mediterraneo. Sono stati anni di lavoro e impegno per molte persone che hanno creduto in un progetto e insieme sono riuscite a realizzarlo.
Ecco in breve le tappe fondamentali del percorso:
  • 1989 - L’idea di creare una zona protetta nel mar Ligure e alto Tirreno nasce nel mondo delle organizzazioni non governative e delle associazioni ambientaliste. L’Istituto Tethys propone il Progetto Pelagos, che viene subito sottoscritto e promosso anche da Greenpeace e WWF.
  • 1991 – Il Progetto Pelagos viene presentato a Monaco, alla presenza del Principe Ranieri, dall’associazione per l’ambiente del Rotary, che lo aveva promosso. Il Progetto prevede la creazione di una Riserva della Biosfera nella zona del bacino Corso- Liguro- Provenzale.
  • 1993 – I Ministri dell’Ambiente italiano, francese e monegasco firmano a Bruxelles una "Dichiarazione di intenti per l’istituzione di un Santuario Internazionale dei Cetacei".
  • 1995 – La Dichiarazione d’intenti internazionale ispira la creazione di un protocollo per le Aree Specialmente Protette (ASPIM) che viene adottata dalla Convenzione di Barcellona.
  • 1998 – Il Governo italiano, in seguito alla convocazione di una conferenza di servizi, riconosce che il Mar Ligure e l’alto Tirreno devono diventare area protetta per la tutela dei mammiferi marini.
  • 25 novembre 1999 – I Ministri dell’Ambiente italiano, francese e il Ministro di Stato del Principato di Monaco si incontrano a Roma per firmare ufficialmente l’Accordo relativo alla creazione nel Mediterraneo di un Santuario per la protezione dei mammiferi marini.
  • Nel 1999 prende avvio il Progetto Solmar (Sound, Ocean and Living Marine Resources), probabilmente la più complessa ricerca sui Cetacei esistente al mondo. Coordinata dal NATO Undersea Research Centre in collaborazione con numerosi Istituti di varie Paesi. Il progetto prevede lo studio dei Cetacei e delle condizioni oceanografiche e biologiche dell'ecosistema nell'area del Santuario Pelagos. L’ultima crociera di ricerca del progetto si svolge nel 2010.
  • Nel Novembre 1999 i Ministri dell'Ambiente di Francia, Italia e Spagna firmano l'accordo che stabilisce le regole minime condivise per il Santuario dei Cetacei. L'accordo verrà ratificato dal Governo Italiano nel 2001 con la L.391
  • Nel 2002, il Santuario dei Cetacei viene inserito nell'elenco delle zone Aspin previste dall'Accordo di Barcelona e sostenute dall'Unep (il programma ambientale delle Nazioni Unite). Sempre nel 2002 viene istituito il "Comitato di Pilotaggio del Santuario", un gruppo di esperti che deve coordinare le attività istituzionali all'interno dell'area.
 

I confini


Citando la legge istitutiva, leggiamo nell'Articolo 3, che "Il Santuario è costituito da zone marittime situate nelle acque interne e nei mari territoriali della Repubblica Francese, della Repubblica Italiana e del Principato di Monaco, nonchè dalle zone di alto mare adiacenti." I suoi confini sono, a ovest una linea che va dalla punta Escampobariou (punta ovest della penisola di Giens: 43°01'70''N, 06°05'90''E) a Capo Falcone, situato sulla costa occidentale della Sardegna (40°58'00''N, 008°12'00''E). A est una linea che va da Capo Ferro, situato sulla costa NordEst della Sardegna (41°09'18''N, 009°31'18''E) a Fosso Chiarone, situato al confine toscano (42°21'24''N, 011°31'00''E)