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Molte specie di cetacei visitano raramente le zone sotto costa, non solo perché hanno l’abitudine o la necessità di acque profonde, ma anche per effetto del disturbo provocato dalle attività umane. Per osservare questi animali nel loro ambiente naturale è preferibile compiere perlustrazioni in mare (ciò nonostante in alcuni casi è anche possibile fare avvistamento da terra). La posizione migliore per osservare è quella più elevata rispetto alla superficie del mare (il ponte di una nave, la coffa di una barca a vela, etc.).
Se ci sono più persone che avvistano, è importante non guardare tutti nella stessa direzione, ma coprire con lo sguardo un’area di mare il più grande possibile.

• Attrezzatura I cetacei non sono facili da avvistare perché affiorano in superficie per pochi secondi e spesso si vede spuntare solo la pinna dorsale poco prima che l’animale scompaia di nuovo. Per riuscire a captare con gli occhi il momento esatto di emersione è importante percorrere continuamente il mare ad occhio nudo e, a intervalli, usare il binocolo.
La scelta del binocolo dipende da esigenze soggettive anche di tipo economico. Ingrandimenti consigliati sono tra 7X e 10X. A parità di diametro di lenti con ingrandimento 7X si ha una migliore luminosità, mentre con un ingrandimento maggiore si riescono a vedere meglio i dettagli. In mare, data l’instabilità della barca, un ingrandimento eccessivo è molto fastidioso per la difficoltà di mantenere inquadrato ciò che si sta guardando. La dimensione e il peso del binocolo possono influire sull’efficienza degli osservatori; i binocoli leggeri sono da preferire.
(foto: L. Emanueli - Archivio Acquario di Genova)
• Quando? Durante l’osservazione, sia ad occhio nudo che con il binocolo, è importante far caso ad ogni piccola agitazione della superficie del mare. Nella maggior parte dei casi si tratterà di un’onda che si rompe, ma è anche il primo segno di un cetaceo che affiora in superficie. È quindi preferibile compiere avvistamenti in giornate di mare calmo. Una regola generale è che le osservazioni sono da interrompere quando si vedono le creste bianche delle onde, poiché se le onde si rompono in continuazione risulta estremamente difficile distinguerle da un cetaceo che affiora. I cetacei possono essere avvistati a qualunque ora del giorno, anche se la luce radente delle prime ore del mattino e del tardo pomeriggio spesso crea le migliori occasioni.
• Cosa fare? Una volta che credi di avere avvistato qualcosa, prendi il binocolo e fissa il punto e l’area intorno per uno o due minuti. Se si tratta di un cetaceo può passare tempo prima che torni in superficie a respirare. Un delfino dovrebbe riapparire abbastanza presto. Cetacei di grosse dimensioni, però, fanno immersioni molto più lunghe, di decine di minuti, e potrebbero essersi spostati di molto prima di riemergere. In questo caso bisogna avere molta fortuna e pazienza per vederli di nuovo in superficie.
• Cosa osservare ed annotare? Quando finalmente i cetacei vengono avvistati c’è veramente poco tempo per annotare ogni caratteristica distintiva. Per questo motivo è importante sapere già cosa è importante osservare.
1. Come prima cosa bisogna farsi un’idea delle dimensioni dell’animale. Quando è possibile si può fare riferimento ad oggetti di dimensioni note (es.: lunghezza della barca), oppure si definiscono delle categorie dimensionali a cui l’animale può appartenere (es.: <3 m; 3-6 m; >10 m).
2. Spesso i cetacei affiorano solo con la pinna dorsale oppure anche con il solo dorso. È importante fare molta attenzione alla forma della pinna dorsale (triangolare, falcata, arrotondata), alla sua posizione (a metà, a due terzi del dorso) e alla dimensione, oppure notare se è assente (in Mediterraneo sarebbe un caso veramente eccezionale, perché le specie presenti regolari hanno tutte una pinna dorsale).
3. Oltre alla dimensione dell’individuo è importante notare il numero di animali che compongono il gruppo.
4. Anche in questo caso non si tratta di un’operazione facile poiché quasi mai si osservano tutti gli individui contemporaneamente in superficie. Il modo migliore è compiere ripetuti conteggi, ricordandosi mentalmente la posizione di ogni animale, così che quelli che prima erano fuori dalla vista possono essere annotati nel conto finale. Se c’è qualche dubbio sulla dimensione effettiva del gruppo è bene considerare sia il numero minimo che massimo di animali che si credono presenti.
5. A volte è possibile riconoscere nel gruppo individui che sono chiaramente più piccoli degli altri: si tratta di piccoli nati da poco o di giovani.
6. Nella maggior parte dei casi i giovani nuotano vicino alla madre oppure sono comunque affiancati da una femmina. Sarà quindi possibile avere un’idea della dimensione del piccolo in rapporto a quella di un adulto e anche del numero minimo di femmine presenti nel gruppo. La maggior parte dei delfini alla nascita hanno una lunghezza pari al 30-40% del corpo di un adulto. Crescono poi molto rapidamente durante i primi 3-6 mesi.
7. Infine è molto importante annotare ogni comportamento osservato in superficie e alcune informazioni ambientali di base (giorno, ora, posizione, condizioni del mare, visibilità).

Pinne dorsali di globicefali (foto: C. Benoldi)

Pinne dorsali di grampi (foto: C. Benoldi)

Pinne dorsali di tursiopi (foto: C. Benoldi)
Ricapitolando bisogna annotare:
• dimensioni degli animali
• pinna dorsale e caratteristiche di riconoscimento della specie osservate
• numero degli animali
• presenza di piccoli e giovani
• comportamento di superficie
• informazioni ambientali